RISERVISTI

Le vicende belliche recenti hanno coinvolto i riservisti degli eserciti in campo in quantità sempre più ingenti in proporzione alla durata degli scontri, sia in Ucraina sia in Medio Oriente.

In particolare si ha notizia dell’impiego in Libano meridionale e nel Golan della 146a divisione corazzata “Ha-Mapatz“, della 65a brigata corazzata “Iron fist“, della 5a brigata paracadutisti “Uzbat Hod Ha-Hanit”, tutte unità di riservisti, in cooperazione con la 1a brigata di fanteria “Golan“.

Le operazioni si svolgono su terreno difficile, in profondità oltre le proprie linee, in condizioni di “guerra asimmetrica” contro un nemico insidioso.

All’opposto l’Ucraina, abolita la leva, esauriti i volontari “Azov”,  si trova oggi in grave difficoltà di arruolamento e di addestramento delle reclute, di cui ha urgente necessità per l’estrema difesa, forse disperata.

Tali eventi bellici, che  le previsioni indicavano di breve durata e combattuti solo da “professionisti”,  dimostrano la possibilità virtuosa di rapida mobilitazione e pronto impiego di consistenti formazioni specializzate di riservisti, in grado di cooperare con le forze in servizio permanente nelle condizioni più avverse. Le forze profesionali, come quelle “speciali”, non possono essere costituite da un numero sufficiente a sostenere uno sforzo bellico più prolungato di una “blitz Krieg”.

E’ auspicabile che l’esperienza recente possa condurre a più razionali propositi chi dovrà prendere  rilevanti decisioni di riprogrammazione della difesa senza pregiudizi contro la coscrizione obbligatoria. A ciò dovrà essere adeguato il sistema militare-industriale, in termini di continuità, qualità e quantità, certo in tempi non brevissimi, atto a sostenere uno strumento di efficace difesa nazionale.

Non è più tempo di indugi.

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