Al momento stai visualizzando I fondali del Tigullio

I fondali del Tigullio

Il Tigullio è stato nella Storia, anche dell’evo moderno, teatro e protagonista di eventi navali di rilievo. Prima della  scorreria di Dragut a Rapallo avvenuta nel luglio del 1549, ben tre battaglie navali di rilievo storico furono combattute nelle acque del nostro golfo, chiamate “battaglie di Rapallo“:

– nel 1431 nel corso  della guerra di Filippo Maria Visconti contro Venezia e Firenze, con la partecipazione di ben 22 galee veneziane e una fiorentina contro 17 galee e una cocca  genovese (nave medievale di forma rotondeggiante di stazza pari a circa 1000 ton);

– settembre 1494, nel corso della fallimentare spedizione in Italia di re Carlo VIII di Francia, l’Affidabile, scontro  tra truppe genovesi, milanesi e un forte contingente svizzero contro le forze  napoletane di Federico d’Aragona, sbarcate a Rapallo, sconfitte dopo violenti scontri, finiti con la razzia della Città da parte dei mercenari elvetici;

– luglio 1495 nelle acque di Rapallo 11 navi genovesi catturarono gran parte del naviglio francese proveniente da Napoli, che tentava di appoggiare il partito dei Fieschi.

Poi avvenne, nel 1546, l’attacco a Rapallo del famoso Dragut, la  cui flotta non riportò danni.

Nel 1564 toccò a Lavagna una terribile incursione dei Turcheschi, che non trovarono che scarsa resistenza nè l’intervento dell’indifferente guarnigione chiavarese barricata nel suo Castello.

La storia più recente riporta negli anni ’43 – ’45 affondamenti di naviglio minore e chiatte ma anche l’abbattimento in mare di almeno un aereo USA, il cui pilota venne rinvenuto cadavere alla foce dell’Entella.

Sui fondali giacciono relitti e residuati vari spesso non riconoscibili, inglobati in un paesaggio surreale e stupefacente, che, meno accessibile, rimane chiuso in uno scrigno di storia naturale e umana che non è alla portata di tutti. E’ un dono della natura ed un lascito di testimonianza dei “lavoratori del mare”, come li definì V.HUGO, e che noi, oggi, chiamiamo “gente di mare”, marò, pescatori, sub, naviganti, alla cui memoria dedicheremo il nostro vin d’honneur. Ecco perché lo sguardo indiscreto di una videocamera subacquea abilmente azionata ci potrà rivelare panorami sconosciuti e inconsueti, come speriamo possa avvenire con la nostra iniziativa proiettando uno spettacolo impensabile di un mondo azzurro, fatto di storia e di natura, che tutto unifica.