Le cronache di oggi si occupano della guerra in Ukraina e talora della città russa di Belgorod, prossima al confine tra i due Paesi, interessata anche direttamente al conflitto.
Il confine è poco distante da Kharchiv, città che (allora denominata Karkov) vide nella 2^ guerra mondiale ben tre battaglie, alla seconda della quale parteciparono anche truppe italiane, per un triste bilancio totale tra i belligeranti di quasi 400.000 tra morti, dispersi, feriti e prigionieri.
Nella parte centrale del territorio ucraino sorge Poltava, che fu sede della battaglia del 1709 tra Russi e Svedesi, anch’essa cruenta per i tempi di allora, mostrando con ciò che l’Ukraina, la terra del “Placido Don” di Solochov al tempo della rivoluzione bolscevica, ha da sempre vissuto nella storia tempi cruenti. La guerra di Crimea della metà dell’ottocento fu un altro teatro sanguinoso, cui parteciparono anche i piemontesi.
Forse ai più è sfuggito un particolare storico: la località di Nikolajevka, oggi parte di Lovenka, ricade nell’Oblast di Belgorod, che fu teatro dell’epica battaglia del 26 gennaio 1943, che vide gli Alpini rompere l’accerchiamento russo per proseguire la ritirata. Le truppe italiane persero alcune migliaia di uomini, in un sol giorno, lasciando indietro, purtoppo, nella ritirata almeno altri 40.000.
I numeri mostrano l’entità della tragedia di allora anche in confronto con la guerra in Ukraina di oggi: le fonti ukraine imputano all’avversario circa 36.000 morti in quattro mesi, bilancio che, se verisimile, non evidenzia da solo la misura della “intensità” della guerra attuale, da alcuni definita come “alta”. Infatti non è raffrontabile con il bilancio della 2^ battaglia di Karkov, 700.000 russi a fronte 300.000 militari dell’Asse (tedeschi, italiani, croati, rumeni e ungheresi), che pur ne uscirono vincitori con perdite nel rapporto 1/10 rispetto all’avversario.
Tra i caduti di Nikolajevka figura anche la M.O.V.M. S.Ten. Riccardo Pessagno, nato a Nè, che, chiamato alle Armi, aveva dovuto lasciare gli studi universitari. Nella ricorrenza degli ottanta anni da allora, la sezione U.N.U.C.I. di Chiavari intende commemorarlo intitolando alla sua figura il prossimo concorso di letteratura 2023.