È in corso di elaborazione il Bando per il Concorso Letterario dell’anno 2024

Il Consiglio Direttivo della Sezione ha deliberato di indire anche per il 2024 un concorso letterario, che anche quest’anno sarà riservato alla narrativa.

Il Concorso sarà intitolato al S.Ten. f. Vincenzo De Michiel, giovane chiavarese diplomatosi ragioniere nel 1938 e quasi subito assunto presso l’Ufficio del Registro di Recco. Arruolatosi nel 1940 nel Regio Esercito frequentò la Scuola Allievi Ufficiali di Complemento uscendone nel marzo del 1941 con il grado di Sottotenente e assegnato al 90° Reggimento fanteria. Fu inviato con il suo Reparto nel 1942 in Ucraina con il contingente dell’ARMIR e cadde nel corso della battaglia di Deresowka, ottenendo la M.O.V.M. con la seguente motivazione:

 “Comandante di un Plotone fucilieri, in un contrattacco della sua compagnia contro forze soverchianti per numero e mezzi, si slanciava più volte e con impeto irresistibile all’assalto alla testa del suo reparto sotto l’infuriare delle mitragliatrici e dei mortai avversari. Dopo più ore di tenace e cruenta lotta, respinto il nemico, lo incalzava con rinnovato impegno oltre la linea delle primitive posizioni e, con movimento aggirante, tentava di tagliargli la ritirata. Rimasto con pochi uomini ed assalito violentemente da nuovi folti gruppi di avversari, li affrontava impavido a colpi di bombe a mano finché, sopraffatto dal numero e colpito a morte, cadeva da prode. Esempio di fulgido eroismo, di valore personale e di amor di Patria. Quota 158 di Deresowka (Fronte russo), 11 settembre 1942”

Il tema proposto sarà: “ Il coraggio ieri e oggi

Si è ritenuto opportuno predisporre una nota che chiarisca come il coraggio si manifesta nelle vicissitudini della vita per affrontare degnamente le avversità, oggi come sempre, senza  passare di moda ma adeguandosi alle circostanze e alle necessità del momento con la consapevolezza delle proprie responsabilità nei confronti di sé stessi e degli altri. Sulla peculiarità del coraggio NAPOLEONE e GOETHE ritengono che sia l’unica virtù che si sottrae all’ipocrisia, quindi particolarmente pura e apprezzabile. Poiché la nostra storia si deve considerare una eredità, che ha modellato la realtà attuale, non la si può rifiutare o cancellare. E’ dunque  atto di coraggio e di responsabilità accettare il suo retaggio ricco di ammaestramenti, specie se interpretato per cercare, “con coraggio e speranza”, un mondo migliore.

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